Data:
27 Luglio 2021

Lo scenario attuale del mondo del lavoro ha sicuramente sofferto della pandemia e delle conseguenze scaturite: il tasso di disoccupazione giovanile è infatti risalito a quasi il 30%, rispetto al precedente 29,7% di dicembre 2019, che si dimostrava invece in aumento rispetto alla tendenza precedente.

Panorama Italia-Europa

Se consideriamo l’intero ecosistema Università/Lavoro su base europea, l’Italia non gode di una buona posizione, con un tasso di laureati pari al 27,8% nel 2018, a fronte di una media europea del 40,7%; a cui si aggiunge un tasso di occupazione dei neolaureati del 56,5% nel 2018 rispetto alla media europea dell’81,6%.

Questa situazione va affrontata con tutte le iniziative possibili ed investimenti nazionali ed europei a supporto dei giovani. In questo panorama, il PUA si inserisce e contraddistingue per una nota di successo.

Grazie all’offerta formativa basata su percorsi di studio altamente specializzati e unita alla possibilità di realizzare tirocini formativi direttamente all’interno di numerose aziende d’eccellenza locali, è di fatto un polo Universitario che riesce a fornire gli strumenti necessari ai giovani dell’area ed accompagnarli anche nell’inserimento occupazionale.

Discipline più richieste

In questo ambito si colloca anche una spinta verso quelle discipline che sono molto richieste dalle aziende, ma purtroppo poco scelte dai giovani: la formazione proposta dal PUA, infatti, segue una precisa ricerca delle competenze che sono sempre più necessarie, in discipline quali Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica – atte a fornire quelle competenze utili agli studenti per entrare nel mondo del lavoro che li attende.

“La Tua Provincia Ti cresce dalla Scuola al Lavoro” è infatti uno slogan che esprime esattamente l’obiettivo del PUA: contrastare la disoccupazione giovanile, agevolare gli studenti con dei percorsi fruibili da casa o negli istituti dell’area locale, posizionarli in realtà imprenditoriali tramite esperienze di training on the job durante i loro studi. Lo dimostra il tasso di abbandono dei corsi del PUA che è praticamente nullo e la percentuale di collocazione del 100% tra le aziende aderenti. Inoltre, la crescente collaborazione con le imprese locali, ma che si annoverano anche per il loro assetto internazionale, conferma una strategia win-win, da entrambe le parti, studenti e imprese.