La storia di Giorgio:
dal liceo alla laurea ed al lavoro
La mia passione per l’informatica
Mi chiamo Giorgio e questa è la storia del mio percorso universitario, che mi ha portato a realizzare un sogno che all’inizio sembrava quasi irraggiungibile.
Frequentavo il liceo in un paese vicino ad Arezzo, e già dal quarto anno avevo sviluppato una grande passione per l’informatica. Ero determinato a proseguire gli studi all’università , ma non sapevo ancora quale percorso scegliere. Inizialmente avevo preso in considerazione le università di Firenze e Siena, essendo più vicine e accessibili, ma sognavo di frequentare o il Politecnico di Milano o il Politecnico di Torino, un’università di eccellenza. Tuttavia, le spese per vivere a Milano o Torino erano proibitive per la mia famiglia, e questo mi stava quasi convincendo a rinunciare.
Il primo test e la mia determinazione
Nonostante i dubbi, decisi di provarci comunque. Durante il quarto anno di liceo mi iscrissi al test d’ingresso, anche se con poca preparazione. Purtroppo, non riuscii a superarlo. In quel momento, invece di abbattermi, presi la decisione di prepararmi meglio e di riprovare l’anno successivo. Non volevo accantonare il mio piccolo sogno legato all’informatica e alla tecnologia.
La scoperta del Polo Universitario Aretino
Durante il quinto anno di liceo, quando avevo quasi abbandonato la possibilità del Politecnico a causa delle spese per vivere in una grande città universitaria, proibitive per la mia famiglia , accadde qualcosa che cambiò le carte in tavola. Un giorno, vennero a scuola alcune persone per parlare del Polo Universitario Aretino, una realtà che non conoscevo. Scoprii che proprio vicino a casa mia, circa 20 minuti di macchina, c’era la possibilità di frequentare il corso di Ingegneria Informatica del Politecnico di Milano. Era esattamente quello che desideravo! La possibilità di studiare presso un’università di prestigio, come il PoliMi, senza dover affrontare le spese di una permanenza a Milano era per me un’opportunità imperdibile.
Il secondo tentativo e il successo
Carico di entusiasmo, iniziai a prepararmi seriamente per il test d’ingresso TOL del PoliMi. Grazie anche al Corso Zero organizzato dal Polo Universitario Aretino, riuscii a colmare le lacune e ad affrontare il test con maggiore sicurezza. Questa volta andò bene: ottenni un punteggio di 82/100! Finalmente, il mio piccolo sogno stava diventando quasi per diventare realtà .
L’inizio dell’universitÃ
Dopo essermi diplomato, l’estate stessa, mi immatricolai al Politecnico di Milano tramite il Polo Universitario Aretino. A settembre iniziarono le lezioni, e ben presto mi resi conto che gli argomenti erano tosti, ma decisi di non mollare. Alla prima sessione di esami, li superai tutti, e in uno ottenni persino un 30. Questo mi diede grande motivazione per continuare.
Nel frattempo, iniziai a stringere amicizia con alcuni compagni di corso. Formammo un gruppo di studio che mi aiutò molto a sostenere il carico di studio. Inoltre, ho sempre mantenuto la mia passione per lo sport: giocavo a calcio e andavo in palestra regolarmente, anche durante il liceo. Quando iniziai l’università , continuai a dedicarmi allo sport, allenandomi spesso anche insieme ai miei compagni di corso che nel tempo da compagni diventarono veri e propri amici. Ci ritrovavamo spesso anche dopo le lezioni per un aperitivo vicino all’università .
La sfida del Covid-19
Poi, a marzo 2020, arrivò una sfida inaspettata per tutti: la pandemia di Covid-19. Fortunatamente, il Polo Universitario Aretino era già organizzato per la didattica a distanza, e non persi neanche un giorno di lezione. Grazie alla piattaforma online, potevo interagire con i docenti e seguire le lezioni come se fossi in aula.
Quando arrivò il momento degli esami del secondo anno, la situazione era ancora complicata a causa del Covid, e iniziai a sentirmi un po’ demoralizzato. Tuttavia, il Polo ci mise a disposizione strumenti per continuare a confrontarci in gruppo, anche se a distanza e questo diede a me ed ai miei compagni la possibilità di riprendere lo studio in gruppo come prima del covid. Riuscii a superare tutti gli esami del secondo anno e ad affrontare con fiducia il terzo.
La scelta del tirocinio
Il terzo anno fu cruciale, perché bisognava scegliere tra fare un tirocinio o seguire materie opzionali. Io decisi di optare per il tirocinio. Grazie al Polo Universitario Aretino, ebbi l’opportunità di lavorare in una realtà locale in forte espansione, specializzata in programmazione. Anche se non potevo essere sempre presente fisicamente a causa delle restrizioni, riuscii a svolgere il tirocinio in modalità smartworking e a seguire contemporaneamente le lezioni universitarie.
La laurea e il lavoro
Durante il tirocinio, applicai molte delle competenze apprese durante i corsi e imparai cose nuove. Inoltre, iniziai a lavorare sulla mia tesi di laurea, basata su un progetto aziendale che seguii in prima persona. Poco prima della fine del tirocinio, l’azienda mi offrì un contratto part-time per permettermi di completare gli studi. Accettai con entusiasmo e, nell’ultimo semestre, diventai uno studente lavoratore. Al mattino lavoravo, e al pomeriggio frequentavo le lezioni.
Grazie alla flessibilità dell’azienda e al supporto del Polo Universitario Aretino, riuscii a laurearmi nei tempi previsti. Subito dopo la laurea, l’azienda trasformò il mio contratto in un full-time.
Oggi
Oggi lavoro ancora lì e seguo progetti per clienti internazionali. Ho avuto la possibilità di crescere professionalmente e, nel tempo, sono diventato responsabile di un team di sei persone. Inoltre, sto seguendo il tirocinio di una studentessa del terzo anno che, come me, frequenta il corso di Ingegneria Informatica del Politecnico di Milano presso il Polo Universitario Aretino.
Guardandomi indietro, sono grato di non aver mai abbandonato il mio sogno. Studiare presso il Polo Universitario Aretino mi ha permesso di accedere a un’università di prestigio senza dovermi allontanare da casa, evitando spese che la mia famiglia non avrebbe potuto sostenere. Questo percorso mi ha dato le competenze e le opportunità per costruire una carriera solida e gratificante. Se oggi posso definirmi un professionista in ambito informatico, lo devo a quel piccolo sogno che non ho mai smesso di coltivare.